3 Top&Flop di Eurolega - Giornata 2
- La Pagina Del Cestista
- 13 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Con la sfida tra Khimki e Zalgiris Kaunas, posticipata di 24 ore, si chiude anche la seconda giornata dell’Eurolega 2020/2021. Una tre giorni complessa, ricca d’incertezze legate all’aumento dei contagi e di altrettante prestazioni da sottolineare, sia collettive che individuali. In attesa, dunque, del ritorno della massima competizione europea (previsto per oggi), analizziamo i consueti 3 Top&Flop delle ultime gare disputate.
Capitan Bojan trascina la banda Valencia
Semplicemente intramontabile. Non l’unico, come vedremo tra pochissimo, ma sicuramente uno degli elementi più rappresentativi da diversi anni a questa parte per la sua squadra, con la quale ha inaugurato un sodalizio difficilmente scindibile: Bojan Dubljević continua ad essere un fattore per il suo Valencia. La vittoria su un Real Madrid in balia delle proprie in(certezze), legate probabilmente al futuro di Campazzo, porta la firma del montenegrino: in appena 19’ di impiego, 24 punti (con 6/9 dall’arco e 4/4 a tempo fermo), 2 palle recuperate ed un PIR pari a 23. Per i campioni in carica dell’Eurocup, inoltre, promossi anche un Kalinic da 10 punti e 8 rimbalzi, oltre alla solida prova sotto le plance di Mike Tobey: 14 punti contro Tavares per il centro statunitense.
Zenit all’arrembaggio, ma è davvero una sorpresa?
Quando è stato pubblicato il calendario ufficiale della stagione 2020/2021, a San Pietroburgo probabilmente si sono scambiati qualche occhiata di sconforto: le prime due partite, per la compagine che arrivava da una singola vittoria nell’annata precedente, sarebbero state contro Efes e Barcellona, di certo non le squadre più abbordabili della competizione. Eppure, dopo aver travolto i turchi, i russi sono riusciti ad avere la meglio anche sui catalani, nonostante un Mirotic da 14 punti, 7 rimbalzi e 4 assist.
Ma la possiamo considerare realmente una sorpresa? Beh, ni. Gli acquisti del club targato Gazprom nell’ultima finestra di mercato, infatti, sono state tutte scelte ragionate, azzardi non del tutto campati per aria: Billy Baron arrivava da una stagione da protagonista a Belgrado, assieme a Lorenzo Brown, Gudaitis e Pangos, infortuni permettendo, sono due top player e, soprattutto, è stato portato in Russia l’asteroide Alex Poythress, pronto a colpire l’Eurolega. Per il big man ex Galatasaray, una prova da 16 punti e 11 rimbalzi. La favola Zenit, però, sta trovando diverse difficoltà sul suo cammino, come vedremo tra poco.
Mike Onnipotenza James
Inutile sottolinearlo, per l’ennesima volta: Mike James è una spanna sopra a diversi suoi colleghi nel panorama cestistico continentale. Il numero 5 del CSKA Mosca l’ha dimostrato ancora, con una prestazione monstre contro il Maccabi Tel Aviv di Scottie Wilbekin: 25 punti ed una tripla glaciale per chiudere la pratica negli ultimi istanti di gioco.
L’apporto dell’ex Panathinaikos ed Olimpia Milano, però, non è l’unica nota lieta da registrare per coach Itoudis. Nonostante l’assenza di Milutinov causa Covid-19, i moscoviti festeggiano il ritorno in pompa magna di Will Clyburn, definitivamente recuperato dall’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro: l’ex Darüşşafaka ha sfornato una prestazione da 19 punti, condita da un apporto difensivo con pochi eguali nel match.
Efes, abbiamo un problema
L’attenuante potrebbe diventare un grosso alibi, ma fino ad un certo punto: l’assenza di Shane Larkin nelle rotazioni di coach Ataman si fa sentire, ma due sconfitte consecutive nelle prime due sfide stagionali paiono essere già fin troppe per la squadra che ha dominato l’Eurolega precedente, almeno fino allo stop delle attività. Un Micic fuori forma ed un Chris Singleton da appena 2 punti non possono essere funzionali alla squadra turca, tant’è che la carretta viene tirata dal 35enne Krunoslav Simon, autore di una prestazione magistrale nel derby contro il Fenerbahce. I 24 punti dell’ex Olimpia Milano, però, non bastano per sconfiggere i gialloneri di Igor Kokoskov: finisce 71-80, con un campanello d’allarme che inizia a suonare in casa Efes.
Un Baskonia da alti e bassi
Altalena. Sembra essere questa la parola adatta per descrivere le prime due settimane nell’Eurolega del Baskonia: prima un convincente 76-63 in casa contro il Real Madrid, poi un tracollo tecnico e psicologico a Belgrado, schiacciati 90-73 dalla Stella Rossa di un soprendente (ma fino a un certo punto) Jordan Loyd da 30 punti, MVP di giornata.
L’unica nota positiva sembrerebbe essere il rimpiazzo di Toko Shengelia, un Rokas Giedraitis che si sta dimostrando alquanto valido nelle rotazioni di Dusko Ivanovic: per il lituano ex Alba Berlino, 26 punti e tanta applicazione, oltre ad una temibile conclusione dall’arco. Sostituire il georgiano non è sicuramente un compito banale, ma il numero 31 ci sta (per ora) riuscendo.
La gestione del contagio in Russia (e non solo)
Dicevamo, Zenit: la situazione della compagine allenata da Xavi Pascual è ben più grave del previsto, se spostiamo l’attenzione dal campo al numero di positività riscontrate dopo i test effettuati in Russia. Sono ben 13, infatti, i positivi nel team di San Pietroburgo, compreso il coach e 8 giocatori: l’Eurolega ha annunciato la cancellazione delle sfide contro Baskonia e Valencia, con la possibilità concreta di due sconfitte a tavolino, secondo il protocollo della competizione.
Le cose non vanno meglio in casa Khimki, dove nei giorni scorsi sono risultati positivi Jordan Mickey, Janis Timma, Evgeny Voronov, Greg Monroe e Maxim Barashkov. L’ASVEL, invece, che ha giocato al Forum di Assago contro l’Olimpia Milano venerdì sera, presenta 11 positivi, compreso il coach T.J. Parker: sarà una lunga stagione.
Cesare Milanti
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