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Top e flop di Eurolega - 1ª Giornata

  • Immagine del redattore: La Pagina Del Cestista
    La Pagina Del Cestista
  • 4 ott 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Torna la massima competizione europea nel panorama cestistico continentale, che ha visto la ripartenza della maggior parte dei campionati: non sono mancate le sorprese, nonostante abbia prevalso più che altro un equilibrio sintomatico delle prime uscite stagionali. Questa prima due giorni Eurolega 2020/2021 ci ha regalato un’Olimpia Milano (a luci ed ombre) vittoriosa a Monaco di Baviera, ma non solo: ecco 3 Top e 3 Flop della primissima giornata nel basket europeo che conta.


Il redivivo Kevin Pangos

La prima sorpresa del turno arriva dal parquet della prima in classifica nella scorsa annata, perlomeno fino all’interruzione delle attività per ovvie ragioni. Un Efes orfano di Shane Larkin (elemento da non sottovalutare, comunque) cade tra le proprie mura casalinghe contro il nuovo Zenit San Pietroburgo, tanto godibile da guardare quanto un’incognita per il futuro prossimo, viste le situazioni fisiche di alcuni suoi elementi.

Uno di essi non può che essere Kevin Pangos, il quale sembra tornato ai livelli di Kaunas, quando aveva condotto lo Zalgiris di Jasikevicius alle Final Four 2017. Dopo essere stato costretto ad un forfait stagionale nel 2019/2020 per infortunio, ora ha dimostrato di poter essere il leader tecnico e carismatico della compagine di Xavi Pascual: per lui 23 punti, 7 assist, 8/14 dal campo e tanta voglia di attaccare il canestro avversario. Inoltre, un paio di triple da mani nei capelli, elemento tipico nel corredo cestistico del 27enne canadese.


Le novità in casa Fener

Se lo Zenit può risultare un’incognita, elevate all’ennesima potenza questo sostantivo per il nuovo Fenerbahce di Igor Kokoskov. L’eredità di Željko Obradović si fa sentire più della bolgia nelle sfide dei gialloneri alla Ülker Sports Arena, ma la prima uscita stagionale, seppur contro una Stella Rossa che sulla carta gioca per l’ultimo fanalino di coda, sembra aver dato buone sensazioni al CT della Slovenia.

In particolare, oltre alla solidità ed all’esperienza dei soliti noti Vesely e De Colo, sono da sottolineare le prestazioni dei nuovi arrivi nella compagine turca. Lorenzo Brown, playmaker atipico ed ex della sfida, ha risposto con una gara da 17 punti, 3 assist ed 8/12 dal campo, nonostante nella propria metà campo difensiva non abbia ancora abbandonato diverse lacune. Promossi anche Ulanovas e Barthel, innesti dal curriculum e dal Q.I. cestistico lodevoli in Eurolega. Dyshawn Pierre, inoltre, ha dimostrato di potersi ritagliare dello spazio in questa competizione: tempo al tempo.


Un capitano inedito in biancoverde

Assieme ai passaggi di Milutinov e Shengelia in terra russa ed alla faraonica campagna acquisti meneghina, il trasferimento di Nick Calathes al Barcellona è stato indubbiamente il cambio di casacca più rumoroso nell’estate cestistica europea. Nell’Atene biancoverde, dunque, era alquanto necessario trovare al più presto un leader tecnico e carismatico del nuovo corso in casa Panathinaikos. La vittoria contro il Khimki sembrerebbe aver confezionato una pronta risposta.

Ioannis Papapetrou si dimostra un 10 (come il suo numero di maglia) in attacco, per usare una comparazione calcistica, dimostrando solidità nelle penetrazioni (6/8 nell’area avversaria) ed a gioco fermo (4/5 dalla lunetta). Nonostante un pessimo 0/6 dall’arco (mai stata una peculiare specialità della casa), è sua la giocata della gara: la difesa aggressiva su Dairis Bertans negli ultimi istanti della partita regala la prima vittoria agli uomini di Giōrgos Kalaitzīs.


La confusione del Real Madrid

Difficile trovare una parola più rappresentativa per questa prima sconfitta in salsa iberica del Real Madrid di Pablo Laso. Confusione, in attacco (63 punti, 17 palle perse e 9/28 dall’arco) ed in difesa, con il Baskonia che approfitta delle lacune nelle retrovie dei Blancos. L’azione della gara, da questo punto di vista, è sintomatica del problema difensivo delle Merengues: Polonara stoppa Campazzo e nessuno cerca di limitarlo in contropiede, concluso alla perfezione con l’alley-oop servito da Vildoza.

La sensazione è che, dopo l’uscita di Mickey in direzione Mosca, non si sia fatto abbastanza per affondare il colpo su Ante Zizic, tornato in Europa con il Maccabi Tel-Aviv. Con quel Pierria Henry, poi, può farci ben poco…


È già un CSKA Milutinov-dipendente?

La risposta, probabilmente, è sì. Brandon Davies (18 punti con 7/9 dal campo) non ha avuto problemi con Voigtmann e Bolomboy, chiamati in causa per sostituire il grande colpo della campagna acquisti moscovita, che risponde al nome di Nikola Milutinov. La mancanza del proprio centro nel pitturato, dunque, è stata un fattore in negativo per la prestazione del CSKA Mosca, che inizia la propria stagione con una sconfitta a -10.

Il Barcellona, dal canto suo, ha saputo sfruttare l’inadeguatezza avversaria nel pitturato; anche l’altro Nikola, quel Mirotic che ha lasciato l’NBA per i blaugrana, ha risposto presente, con 17 punti, 7 rimbalzi e 4 palle recuperate. Ah, se non avete letto le ultime notizie di mercato in orbit catalana, correte: c’è un certo Marc Gasol che potrebbe attraversare l’Oceano.


Il paradosso Valencia

Sì, il terzo flop è dedicato ad una vincitrice: il successo del Valencia ai danni dell’ASVEL, battuto a La Fonteta per 65-63, infatti, sa molto più di agrodolce del previsto. La compagine francese dei fratelli Parker (Tony da proprietario e presidente, T.J. da allenatore), almeno sulla carta, parte con i favori del pronostico a classifica invertita; i bianconeri e la Stella Rossa, infatti, dovrebbero battagliarsi l’ultimo gradino della scala delle grandi europee: vincere solamente con due lunghezze di vantaggio, per un Valencia ridimensionato positivamente dal mercato, può essere un problema.

Sono mancati sia il solito contributo di capitan Dubljevic, fermo a 6 punti, e del neo acquisto Kalinic, giunto dal Fenerbahce, anch’esso a soli 6 punti. Una delle poche note positive di serata è il rendimento di Derrick Williams: per l’ala statunitense 15 punti, 5 rimbalzi e 6/8 dal campo.


Cesare Milanti

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