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LE PAGELLE DEI PLAYOFF - Gara 3 delle semifinali

  • Immagine del redattore: La Pagina Del Cestista
    La Pagina Del Cestista
  • 4 giu 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

4 - alla condizione psico-fisica della Happy Casa Brindisi. Dopo una fantastica stagione regolare, la squadra allenata da coach Frank Vitucci si scioglie durante le semifinali contro una Virtus Bologna più che in palla. D'Angelo Harrison dopo l'infortunio non è più tornato lo stesso, Derek Willis è calato vistosamente, Nick Perkins ha costantemente problemi di falli, Josh Bostic ha perso lo smalto che lo aveva contraddistinto fino a poche settimane fa. Una bella storia che si conclude con una "misera" semifinale.

5 - al "non" trascinatore della Reyer Venezia. E' appunto mancato l'uomo a cui, gioco forza, c'è bisogno di aggrapparsi durante la classica situazione di "win-or-go-home" per i veneti. Austin Daye è un grandissimo giocatore ma non un uomo squadra. Stesso discorso vale per Mitchell Watt. La Reyer Venezia non è più la squadra campione in carica.

6 - agli italiani dell'Olimpia. Impossibile infliggere una valutazione insufficiente ad una squadra finalista ma 12 punti in 6 giocatori non sono all'altezza di una squadra con le ambizioni di Milano. Questo è un piccolo (grande) problema da risolvere per Coach Messina.

7 - a Darius Thompson e Raphael Gaspardo. In questo caso non si tratta di "onore agli sconfitti" ma di due giocatori semplicemente fenomenali. Completi, giocano 5 ruoli, attacco e difesa. Sarà complicato per il front-office Brindisino mantenerli entrambi a roster per la prossima stagione.

8 - a Kyle Hines. Ancora una volta l'uomo in più di questa squadra. Uno dei giocatori migliori ad aver mai calcato un campo da pallacanestro tra i Balcani e l'Oceano Atlantico.

9 - a Milos Teodosic. Il miglior giocatore del campionato? Sì. Si mantiene sempre su questi livelli? No. Molto dipende da lui. L'ex campione con Olympiakos, CSKA e Clippers può far vincere e far perdere 4 partite alla Virtus. Pronti con i popcorn?

10 - dopo 37 anni. Quante volte lo avete letto in questi giorni? Io tante, ma effettivamente decenni dopo abbiamo in finale le due squadre più iconiche del basket italiano, con buona pace di tutti. Prepariamoci ad un grande spettacolo di basket e, per questa volta, lasciamo perdere i problemi delle due squadre.


Testo: Filippo Schiavone

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