Ai Sixers il big match contro i Clippers, Knicks perfetti a Dallas
- La Pagina Del Cestista
- 17 apr 2021
- Tempo di lettura: 6 min
Cominciamo il recap delle 11 partite giocate con la gara tra Utah ed Indiana, disputata quando in Italia era ancora sera. Ad avere la meglio son stati i Jazz col punteggio di 119-111, bravi a rimontare i 13 punti di svantaggio accumulati nel primo tempo, e nonostante l'infortunio di Mitchell che è dovuto uscire nel terzo quarto con una distorsione alla caviglia, di cui solo gli esami chiariranno l'entità del danno. A decidere le sorti del match è il parziale del quarto periodo di 14-4 in favore dei padroni di casa, che si scrollano di dosso i Pacers una volta per tutte. A fare le veci di Mitchell, che ne ha comunque messi 22 in 21 minuti giocati, ci hanno pensato Bogdanovic con 24 punti e Clarkson con 18 dal pino, oltre al solido contributo di Gobert sotto le planche da 13 punti e 23 rimbalzi. Per Indiana, che rimane comunque nelle posizioni del play-in, buona gara di LeVert da 24 punti, doppia doppia di Sabonis da 22+15 rimbalzi e 7 assist e 16 punti per Brogdon.
La sfida tra Detroit e Oklahoma City è quella tra due squadre che non hanno più nulla da chiedere alla stagione se non una scelta alta al draft. Ad avere la meglio - per la serie "ho vinto ma a che prezzo?" - sono i Pistons col risultato di 110 a 104. I padroni di casa son stati bravi a non crollare dopo che erano andati sotto di 13 lunghezze nel primo tempo, e dopo aver condotto per tutto il secondo hanno subito la rimonta dei Thunder, che però subiscono un break di 8-0 che li conduce fatalmente alla nona sconfitta in fila. Josh Jackson è il migliore della gara con 29 punti e 7 rimbalzi, seguito dai 18 a testa di Bey e Frank Jackson e dalla doppia doppia di Stewart da 15+21 rimbalzi, mentre per Okc, 30 punti concessi da 22 palle perse, buone prove di Dort con 26 e Bazley con 19 punti.
Nel big match della notte Philadelphia ha la meglio sui Clippers 106-103. A decidere le sorti della gara sono i due liberi di Danny Green, disturbato da Rondo con un po' di trash talking, che mandano Phila sul +3, con Morris che tenta la replica per il supplementare ma il tiro trova solo il ferro. LA vede così interrompersi la striscia di 7 vittorie in fila, ma Lue può comunque ritenersi soddisfatto, visto che i suoi non hanno mollato dopo una partenza shock, 20-3 per Phila, giocandosela alla pari senza Leonard. A fare la voce grossa ci pensa Embiid, che ne mette 36+14 rimbalzi, seguito dai 18 di Korkmaz ed i 12 con 9 rimbalzi e 6 assist di Simmons. Ai Clippers non basta la grande prova di George da 37 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, aiutato dai 18 di Patterson in uscita dal pino e dai 15 di Morris.
Gara equilibrata quella tra Washington e New Orleans, e la soluzione non poteva che essere il supplementare. Meglio i Wizards nel primo tempo, dove vanno sul +13, meglio Nola nel secondo toccando il +7 a due minuti dal termine prima di subire la rimonta dei padroni di casa, che trovano con Westbrook il layup del 105 pari. Proprio l'ex Okc realizza 10 dei 12 punti segnati dai suoi nell'overtime, compresi i due tiri liberi decisivi a 1 secondo dal termine dopo aver subito fallo da Williamson, e la preghiera di Ingram non viene accolta dagli dei del basket, sancendo così il 117-115 finale. Solo 3 gli uomini in doppia cifra per Brooks, oltre ai soliti Beal - 30 punti e 6 assist ma con 10/29 al tiro - e Westbrook - tripla doppia sfiorata da 36 punti, 15 rimbalzi e 9 assist - si conferma Gafford con 18 punti dalla panca in 26 minuti. Ai Pelicans non bastano i 34 di Ingram, i 21 di Williamson condizionato però dai falli, ed i 16+11 rimbalzi di Marshall dalla second unit.
Brooklyn mantiene la scia dei 76ers, vincendo 130-115 contro Charlotte. A differenza della gara di qualche settimana fa però gli Hornets sono rimasti in partita fino al quarto periodo. Qui però i Nets trovano il parziale di 15-2 che decide definitivamente la gara, visto che i ragazzi di Borrego non riescono più a rientrare. Tiratori in evidenza per i Brooklyn, che chiude col 51% da fuori grazie alla mira di Harris e Shamet, 26 e 20 punti con 6 triple segnate a testa, ben armato dagli 11 assist, ai quali aggiunge 25 punti, di KD. Agli Hornets, a cui bisogna concedere la grossa attenuante delle assenze con le quali convivono da un pezzo, non sono sufficienti le belle prove di Bridges con 33 punti e 9 rimbalzi, di Rozier da 27+10 assist e di Carey Jr con 21 punti.
Toronto prova a rimanere aggrappata al play-in, battendo Orlando 113-102. A decidere le sorti del match è il terzo periodo, nel quale i canadesi mettono a segno 38 punti contro i soli 19 degli ospiti, gestendo senza troppi patemi il quarto finale. Top scorer della gara è Paul Watson, che mette a segno il suo massimo in carriera da 30 punti con 8/11 da 3, coadiuvato dai 21 di Watanabe ed i 13 di Johnson. Per i Magic ventello di Wendell Carter con 9 rimbalzi, seguito dai 19 di Anthony e dai 14 di Okeke.
Memphis espugna lo United Center di Chicago grazie ad un secondo tempo da 69 punti segnati. Termina 126-115 per i Grizzlies, bravi a segnare 16 punti dai turnover dei Bulls e ben 26 punti in contropiede contro i soli 3 degli avversari. Prestazione super da parte di Brooks, che chiude con 32 punti e 12/19 al tiro, assistito dai 16 di Valanciunas ed i 15 di Morant. Per Chicago, che dovrà fare a meno di LaVine per un po' di tempo, ci provano Coby White - che riproposto in quintetto ne mette 27 con 7 assist - Vucevic in doppia doppia da 24+14 rimbalzi, e Young, che in uscita dalla panca ne realizza 17.
Gara senza storia quella tra Denver e Houston, con i Rockets che trovano l'unico vantaggio della partita sul 5-4, per poi sprofondare lentamente. Finisce 128-99 per i Nuggets, che dominano sotto canestro, 54 a 35 a rimbalzo, ed hanno Jokic ispirato con 29 punti e 16 assist. Oltre al serbo 21 per Porter e doppia doppia da 11+10 rimbalzi di Millsap, mentre per i texani si salvano Olynyk, Tate e Wood, autori rispettivamente di 23, 21 e 15 punti a testa.
Sconfitta inaspettata di Miami sul campo di Minnesota col risultato di 119-111. A decidere le sorti della gara è il quarto periodo, dove i T-Wolves, pur vedendo uscire Towns per 6 falli, riescono a segnare 31 punti contro i soli 18 degli Heat. Ben 7 gli uomini in doppia cifra per Minnie, guidata dai 24 di KAT, i 17 di Rubio ed i 16 di Reid dal pino, mentre agli Heat, sovrastati a rimbalzo 45 a 33, non bastano il trentello di Butler con 10 rimbalzi e 8 assist, seguito dai 21 di Ariza, i 17 di Adebayo ed i 15 di Dragic dalla panchina.
Spostiamoci in Texas per le ultime due gare della notte, facendo prima tappa a San Antonio, dove gli Spurs devono recitare il mea culpa per la sconfitta 107-106 con Portland senza Lillard. Infatti la squadra di Pop era sopra di 16 lunghezze a metà terzo quarto, e nulla faceva presagire il ribaltone. Invece i Blazers si riportano sotto in men che non si dica, e nel quarto periodo dopo un continuo scambio di canestri Powell a 22 secondi dal termine trova il layup che risulterà essere decisivo, visto che nel possesso finale gli Spurs sbaglieranno 3 tiri che avrebbero potuto dare la W, prima con DeRozan, poi con Gay ed infine con Poeltl. Senza il numero 0 ci pensa McCollum, che chiude a 29 punti, seguito dai 22 di Powell ed i 16 di Simons dal pino, mentre agli Spurs non bastano la tripla doppia di Murray da 13 punti, 11 rimbalzi e 10 assist, i 26 con 10 assist di DeRozan ed i 17 di Poeltl.
New York espugna il campo dei Mavs grazie ad una prestazione super del nativo di Dallas Randle, che chiude con 44 punti e 10 rimbalzi e guida i suoi alla quinta vittoria in fila, la striscia più lunga da 7 anni a questa parte per i Knicks. Il break di 11-3 che decide la gara è arrivato ad inizio quarto periodo, dato che poi i Mavs hanno provato a riavvicinarsi senza successo. Il risultato finale è di 117-109 per New York che mantiene la sesta posizione ad est, e che oltre a Randle ha 24 punti da Barrett e 15 di Rose. Ai Mavs non bastano i 22+19 assist di Doncic ed i 23+12 rimbalzi di Porzingis, in una gara dove concedono il 51% dal campo agli ospiti.
Testo: Andrea Brigati
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