Il progetto Bulls
- La Pagina Del Cestista
- 11 apr 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Molti sono i dubbi che si sono palesati successivamente al termine della "Trade Deadline" riguardo lo scambio che ha portato Nikola Vucevic e Al-Farouq Aminu nell'Illinois.
Perché privarsi di due scelte al primo giro in cambio di un All-Star nel proprio prime senza avere un core che possa permettere alla squadra allenata da Billy Donovan di puntare in alto?
La risposta ha un nome e un cognome: Patrick Williams. Il front office dei Chicago Bulls ha spesso espresso implicitamente la propria fiducia nei confronti del prodotto di Florida State.
Il nativo di Charlotte è stato scelto con la pick numero 4 dell'ultimo draft; inizialmente sembrava essere stato scelto troppo in alto rispetto a ciò che poteva essere il suo valore (listato alla 11 nel mock draft) ma ha dimostrato subito di essere un grande prospetto.
Classe 2001, alto 2.01 metri per 100 chili, braccia lunghe e tanta fisicità in difesa. A FSU 9.2 punti in 22.5 minuti e 32% da 3 punti su 1.7 tentativi.
Ora possiamo finalmente citare il paragone con il primissimo Kawhi Leonard. Patrick Williams mette a referto più punti, più stoppate, più assist e più minuti giocati a sera.
I due ragazzi si assomigliano effettivamente molto: lo stile di gioco del gioiello dei Bulls ricorda molto quello del gioiello del 2011 dei San Antonio Spurs.
Questo il motivo per cui i Bulls hanno accettato questo scambio; il contratto di Nikola Vucevic scadrà nella stagione 2022-2023 mentre quello di Zach LaVine una stagione prima.
Il General Manager Marc Eversley avrà molto lavoro da fare ma il futuro della sua franchigia passa anche dalle fortune di Patrick Williams.
Testo: Filippo Schiavone
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