“La bolla” è stata un successo!
- La Pagina Del Cestista
- 14 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min
L'NBA è stata la competizione che ha completato la stagione 2019/20 per ultima e forse anche nel modo più bizzarro di tutti.
Quando il 4 Giugno Adam Silver ha ufficializzato la ripartenza nella cosiddetta "bolla" di Orlando (Disney World) le reazioni dei tifosi sono state dalle più disparate, da chi pensava fosse una pazzia a chi invece pensava fosse uno scherzo.
Oggi, 14 Ottobre, a conti fatti e con la premiazione dei Lakers avvenuta appena tre giorni fa, possiamo dire che l'idea di Adam Silver (senza dimenticare tutte le altre figure a capo della lega che hanno partecipato alla realizzazione) ha ridotto (e di tanto) i rischi, a cui il covid-19 ci ha esposti.
I giocatori sono stati per 3 mesi in questa bolla, simile a un villaggio olimpico, e non si sono dovuti spostare per tutto lo stato per sostenere le tante partite che mancavano (come da calendario), e di ciò ne ha beneficiato oltre alla sicurezza anche la lucidità, che è stata una carta fondamentale in questi playoff, vista anche l'assenza del fattore campo.
Inoltre tutte le persone all'interno della Bolla non sono potute uscire e, per maggiore sicurezza, hanno rispettato le distanze sociali e tutte le altre normi al fine di evitare un possibile contagio.
Alla fine di una NBA durata praticamente un intero anno, possiamo dire che il campionato si è concluso senza particolari problemi, ma ovviamente, vedendo i tanti cambiamenti a cui si è dovuto ricorrere, tanti hanno dubitato della validità di questo titolo.
Il fattore campo è stato cancellato completamente, è aumentata a dismisura la capacità dei giocatori di isolarsi dai fattori esterni e di concentrarsi e, infine, stando sempre con i compagni di squadra, i problemi di spogliatoio già preesistenti si sono amplificati ancora di più.
Pertanto la situazione di quest'anno era diversa da quella degli anni passati e inevitabilmente ha portato a delle modifiche dei risultati durante il corso della fine della R.S e di tutti i Playoff, ma non per questo abbiamo visto brutte partite, anzi.
Durante questi playoff abbiamo visto serie combattute fino agli ultimi secondi con prestazioni incredibili, abbiamo visto le sorprendenti delusioni delle squadre che sono uscite prima del previsto e, viceversa, abbiamo visto quelle squadre, considerate spacciate da tutti, arrivare fino in fondo o quasi.
Poi siamo arrivati alle tanto aspettate Finals, che hanno visto i Lakers e gli Heat contendersi l'ambito anello.
I Lakers erano in una missione che andava al di fuori della "semplice" pallacanestro e, guidati dalla miglior coppia di all star dell'anno (James,Davis), hanno ottenuto il pass per le finals; Miami, dopo aver predicato forse il miglior basket durante tutta la stagione, era in una scia di vittorie e di positività incredibile, trainata dal giusto equilibrio tra esperienza e gioventù.
La serie è durata 6 gare, una più bella dell'altra, e alla fine Orlando ha visto i ragazzi di coach Vogel trionfare con il quarto anello dell'immenso Lebron.
Senza parlare di tutte le gare o dei provvedimenti che hanno differenziato, bisogna ammetterlo, questo titolo dagli altri, sarebbe bello ringraziare chi, ancora una volta, è riuscito a farci vivere le emozioni uniche e irripetibili dei playoff NBA in un anno così difficile.
Grazie Adam Silver e grazie NBA!
Giacomo Albazzi
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