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NBA: Curry guida Golden State al successo, Westbrook supera Robertson

  • Immagine del redattore: La Pagina Del Cestista
    La Pagina Del Cestista
  • 11 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Sono 6 le gare giocate nella notte, a partire da quella fra Indiana e Cleveland, che vede i Pacers uscire vincitori col punteggio di 111-102. Non è stata una passeggiata per la squadra di Bjorkgren, che va sotto di 10 punti nel primo tempo prima di venir fuori nel secondo, dove tengono i Cavs a soli 42 punti segnati e scappano via negli ultimi 6 minuti di gioco. L'uomo copertina è Kelan Martin, che in uscita dalla panchina mette 25 punti in 25 minuti di gioco, con il fondamentale apporto di Sabonis da 21 punti, 20 rimbalzi e 9 assist e la doppia doppia da 20+10 assist di LeVert. Cleveland paga il pessimo 35% dal campo, frutto di un brutto secondo tempo, con lo stesso Sexton che pur mettendone 25 con 8 assist tira 7/26 dal campo, seguito dalle doppie doppie di Okoro e Wade entrambi con i rimbalzi, rispettivamente 22+10 e 19+12.

Westbrook entra nella storia, e grazie alla tripla doppia da 28 punti, 21 assist e 13 rimbalzi supera il record di 181 triple doppie in carriera, detenuto fino a stanotte da Oscar Robertson. Malgrado ciò i suoi Wizards perdono 125 a 124 contro Atlanta, dopo un secondo tempo da montagne russe. Il primo infatti è stato molto equilibrato, ma in uscita dagli spogliatoi gli Hawks sono più determinati, ed ad inizio quarto periodo toccano anche il +19. Qui però Washington ha una reazione, e spinta dal suo leader in contumacia Beal, recupera tutto il gap e arriva a giocarsi il finale punto a punto, dove però proprio l'ex Thunder ha la possibilità del tiro della vittoria, che si spegne però sul ferro. Atlanta, che con questa W non molla l'idea del quarto posto, ha un super Young da 36 punti con 9 assist, coadiuvato dai 28 punti di Collins ed i 25 di Bogdanovic, mentre i Wizards oltre a Westbrook hanno 20 punti da Hachimura e 18 da Lopez.

Memphis batte New Orleans 115 a 110, assicurandosi così un posto nel play-in. I Grizzlies sembravano avere la partita in pugno grazie al +14 del primo tempo, ma i Pelicans hanno rimontato nel terzo quarto, costringendo così i padroni di casa a rivincerla nel finale, dove Brooks mette il jumper del +4 a 52 secondi dal termine, mentre Nola non segna più, venendo così condannata al ko. Tutto il quintetto in doppia cifra per Memphis, guidata dai 23 proprio di Brooks e dai 20 punti con 11 rimbalzi e 5 stoppate di Valanciunas. A Nola non bastano 7 uomini in doppia cifra, con Alexander-Walker leader a 18 punti, seguito dai 15 di Hernangomez.

Rosultato un po' a sorpresa fra San Antonio e Milwaukee, con gli Spurs che vincono 146 a 125. La squadra di Popovich rompe gli indugi a fine primo quarto, dove piazza un 9-0 di parziale che rompe gli equilibri e scappa via, segnando anche il record di franchigia per punti segnati nel primo tempo, ben 87. Il secondo tempo è di fatto un lungo garbage time, visto che Milwaukee non riesce mai a rientrare in gara. I texani tirano il il 59% dal campo ed il 58% da fuori, con 23 punti di DeRozan a guidare le marcature, seguito dai 21 di Murray ed i 20 a testa per Mills e Johnson. I Bucks invece hanno in Antetokounmpo il migliore con 28 punti, 23 per Middleton e 20 per Holiday.

Golden State ha la meglio 119 a 116 su Utah, mantenendo così l'ottava posizione ad ovest. Warriors che sembravano in controllo nel secondo tempo, ma che hanno subito il rientro nel finale dei Jazz, guidati dai 41 punti di Clarkson. I Warriors ringraziano l'intesa Curry-Green, visto che la tripla decisiva è nata da un back door di Steph, che elude il difensore dei Jazz che pensava ad un consegnato, e quando perdi Curry da oltre l'arco per le difese avversarie son dolori. Proprio il numero 30 è il migliore per i suoi 36 punti, seguito dai 20 di Poole ed i 19 di Bazemore, mentre per i Jazz oltre a Clarkson è solo Bogdanovic a vedere il canestro con un minimo di continuità, chiudendo con 27 punti.

Portland batte Houston 140 a 129. I Blazers concretizzano così al meglio il primo quarto da 50 punti segnati, visto che il vantaggio accumulato di 17 punti durerà per tutta la gara, con i Rockets che provano a rientrare sul -6 in un paio di circostanze, venendo però sempre respinti indietro. 34 punti per Lillard a guidare la marcature per i suoi, seguito dai 28 a testa di Powell e McCollum, mentre i Rockets hanno 21 punti sia da Augustin che da Olynyk.


Testo: Andrea Brigati

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