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NBA: esordio in quintetto per Melli con i Mavs, Knicks devastanti

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    La Pagina Del Cestista
  • 4 apr 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

8 partite nella notte, alcune equilibrate, altre decisamente meno.

Partiamo con una di quest'ultime, visto il punteggio di 109-87 con cui Dallas si impone sul campo di Washington. A dirla tutta per tre quarti c'è stata partita, dato che i Wizards avevano chiuso il terzo sotto solamente di 8 punti sul 75-67. Nell'ultimo però I Mavs piano piano allungano, e gli ultimi 5 minuti sono di pura accademia per i texani, che portano a casa la 27esima vittoria in stagione. Solita notte in ufficio per Doncic, 26 punti 8 rimbalzi e 6 assist, seguito dai 19 di Brunson in uscita dal pino e dai 16 di Hardaway, mentre per i Wizards doppia doppia da 26 e 14 rimbalzi di Westbrook, con Lopez e Neto che dalla panca portano 18 e 16 punti alla causa. Prima partenza in quintetto per Melli con la maglia dei Mavs, per lui 28 minuti in campo chiusi con 10 punti, 8 rimbalzi e 3 assist.

Altra partita con ben poco da raccontare è quella tra New York e Detroit, con i Knicks che asfaltato i Pistons già nel primo quarto chiuso sul 41-15. Nessun cenno di reazione per i padroni di casa, e partita che si trascina al termine senza sussulti. Termina 125-81 per Randle e compagni, con l'ex Lakers top scorer a quota 29 punti con 8 rimbalzi, seguito dai 22 di Bullock ed i 14 di Barrett, mentre per i Pistons solo 3 uomini doppia cifra, ovvero Grant con 16, Diallo a 14 e Joseph a 10.

Gara un pochino più competitiva quella tra Miami e Cleveland, con la differenza di valori in campo che emerge chiara solo nel quarto periodo, quando i Cavs incassano il parziale di 11-3 che indirizza la gara a favore degli Heat, che conducono così in porto la gara. Termina 115-101 a favore dei ragazzi di Spoelstra, che muovono bene la palla - 35 assist su 44 canestri - e vanno in 7 in doppia cifra, capitanati dai 18 a testa di Robinson ed Adebayo, che aggiunge anche 11 rimbalzi, e seguiti dai 15 con 11 assist di Butler e da altri 15 di Ariza. Cleveland, che ritrova Love, ha in Sexton il suo miglior realizzatore a quota 26, seguito dai 19 di Prince dalla panca ed i 17 di Okoro.

Philadelphia ritrova Embiid dopo le 10 partite saltate per il problema al ginocchio, ed il camerunense a sua volta ritrova Towns, con cui ci sono stati scontri in passato. Il centro di Minnesota, forse stimolato da questo scontro, chiude con 39 punti e 14 rimbalzi, vincendo il duello personale con il rivale che termina con 24 punti e 8 rimbalzi, anche se i suoi T-Wolves escono sconfitti dal Wells Fargo Center col punteggio di 122-113. La gara è stata equilibrata fino al termine, con Minnie, che oltre a Towns ha avuto anche Edwards da 27 punti, che a 3 minuti dalla sirena era sotto di sole 4 lunghezze, ma a quel punto si scatena un Harris sempre più decisivo per i suoi, che segna 10 dei 32 punti finali in questo scorcio di gara, dando così la vittoria ai suoi.

La palma di gara più combattuta della notte però va a quella tra San Antonio ed Indiana, terminata dopo un tempo supplementare. Equilibrio costante fino al termine, nonostante i Pacers sembravano avere la gara in pugno quando a 3 minuti dal termine erano sul +6. L'attacco però smette di funzionare, con l'ultimo canestro dal campo segnato a 1:45 dalla sirena, e 6 punti di Gay rimettono a contatto i texani, che con DeRozan avrebbero anche la possibilità di vincerla, ma prima l'ex Raptors fa 1 su 2 ai liberi fissando il punteggio sul 126 pari, poi, dopo che la tripla di Turner finisce sul ferro, sbaglia a sua volta il tiro sulla sirena. Nel supplementare le squadre iniziano bene scambiandosi canestri, ma Indiana è più lucida e Turner un fattore decisivo, anche se il canestro della staffa lo mette McConnell a 17 secondi dal termine, ed i liberi di Holiday servono solo a fissare il punteggio sul 139-133 finale. 7 uomini in doppia cifra per entrambe le squadre, con gli ospiti che hanno 26 e 9 assist da LeVert ed un trio a quota 18, ovvero Turner, McConnell ed Holiday, mentre ai texani non bastano i 25 di DeRozan, i 20 con 10 rimbalzi di Johnson, altri 20 di Murray e 18 di White.

Torniamo alle partite senza storia con quella tra Utah ed Orlando. Finisce infatti 137-91, con i Jazz che segnano 78 punti nel primo tempo anche grazie alle 18 triple mandate a segno, record Nba. Poco da dire su questa gara, Jazz sempre in controllo dalla palla a due e Magic che non ci provano neanche a reagire, mandando a bersaglio appena 2 triple su 23 tentativi. 22 per Mitchell seguito dai 17 di Ingles e Bogdanovic per i padroni di casa, mentre per Orlando doppia doppia da 19 e 12 rimbalzi per Wendell Carter, seguito dai 16 di Okeke ed i 13 di Bacon.

Altro massacro è quella tra Portland ed Oklahoma City, con i Blazers che si riscattano dalla sconfitta patita contro Milwaukee, vincendo 133-85. La gara è stata tale fino a 6 minuti dal termine del secondo quarto, quando Okc era sotto di 9 punti. Portland a quel punto allunga, andando al riposo sul +19, ed in partenza del terzo quarto azzanna subito la partita chiudendo il discorso. 8 gli uomini in doppia cifra per la squadra di Stotts, con McCollum a guidare il gruppo con 20 punti, seguito dai 16 di Lillard e Simons, mentre per Okc, alla seconda sconfitta in fila piuttosto larga, 18 di Williams e 14 di Bradley.

Per chiudere la nottata partita ricca di emozioni a Sacramento, dove i Bucks vincono in volata sui Kings. Termina 129 a 128, con Milwaukee che spreca i 13 punti di vantaggio che aveva a 6 minuti dal termine, ma DiVincenzo prima - 12 punti 14 rimbalzi e 7 assist per lui - e Connaughton poi, mantengono la freddezza necessaria ai liberi per chiudere il discorso, rendendo inutile la tripla di Davis sulla sirena. I Bucks, privi di Antetokounmpo e con Middleton che chiude con 4 su 16 dal campo, trovano una grande gara di Holiday, che chiude con 33 punti ed 11 assist, e di Lopez a quota 26. Ai Kings non bastano i 27 di Fox e di Davis ed i 19 di Hield.


Testo: Andrea Brigati

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