NBA: Hawks e Grizzlies ribaltano il fattore campo, 76ers e Suns riescono a confermarlo
- La Pagina Del Cestista
- 24 mag 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Altre 4 gare giocate fra la serata italiana e la notte per completare tutte le gare 1 delle serie, vediamo i risultati.
Washington ce la mette tutta ed impegna severamente Philadelphia, ma non riesce a strappare il fattore campo ai 76ers. Finisce infatti 125-118 a favore dei padroni di casa, che partono forte in uscita dai blocchi con un 16-6 che faceva ipotizzare ad una gara potenzialmente facile. Non è stato così però, perché i Wizards rimontano e riescono a restare a contatto fino a metà del terzo quarto, quando quando piano piano Phila riesce a prendere 7-8 punti di vantaggio. La squadra di Brooks rimane comunque aggrappata alla gara, e riesce a ritornare sul -4 a 7 minuti dal termine, ma subito dopo due canestri Curry e Green ridanno il +9 ai Sixers, che riescono a condurre in porto la gara, anche se i capitolini recriminano per una palla persa di Westbrook a 37 secondi dal termine sul 121 a 116, che anche a rivederla al rallentatore non si capisce se abbia pestato o meno la riga bianca. Top scorer della gara Harris, che con 37 punti si è dimostrato un rebus di difficile soluzione per la difesa avversaria insieme ad Embiid, che ne aggiunge altri 30, con il fondamentale apporto di Curry con 15 punti e quello di Simmons, che segna solo 6 punti, ma cattura 15 rimbalzi e mette in ritmo i compagni con 15 assist. Washington ci prova con i 33+10 rimbalzi di Beal, la doppia doppia di Westbrook da 16+14 assist ed i 14 di Bertans in uscita dal pino, ma paga dazio alla mole di liberi concessi alla squadra di Rivers, che chiude con 23/33 dalla lunetta rispetto al 12/15 degli avversari.
Nella gara delle 21,30 Phoenix riesce a battere i Lakers 99-90, con una gara giocata molto bene in entrambe le metà campo. Dopo un avvio alla pari, i Suns prendono il comando delle operazioni con un break di 8-0 che li porta avanti sul 25-17, margine che i Lakers non riusciranno più a recuperare. Infatti anche nel secondo quarto LA ci prova, tornando sul -4, ma gli uomini di Williams non ci stanno e allungano nuovamente, andando negli spogliatoi sul 53 a 45. L'avvio di ripresa è tutto per i padroni di casa, che volano sul +15, ma dopo un time out di Vogel i gialloviola hanno una reazione d'orgoglio tornando sul -7. Contro time out per Monty Williams, con i suoi che reagiscono bene i si riportano sul 81-68 di chiusura terzo quarto. I campioni in carica hanno un ultimo sussulto quando tornano a -7, ma i Suns non ne vogliono sapere di mollare e chiudono nuovamente la gara, stavolta in maniera definitiva. Grande gara per i debuttanti dei Suns in questi playoff, con Booker che finisce con 34 punti, 8 assist e 7 rimbalzi, coadiuvato alla perfezione da Ayton che, contrariamente alle previsioni, mangia in testa a Davis tutta la gara chiudendo con 21 punti e 16 rimbalzi, mentre LA paga la pessima serata di Davis, che nella conferenza post gara si è assunto tutte le responsabilità per la sconfitta, che ha chiuso con 13 punti e 7 rimbalzi in 39 minuti con 5/16 al tiro, mentre James finisce in doppia doppia con 18 punti e 10 assist con i 14 di Schroder a supporto, decisamente troppo poco.
L'unico fattore campo che salta ad est è quello fra New York e Atlanta, dove gli Hawks, guidati da un super Trae Young, anche lui all'esordio nei playoff, espugnano il Madison Square Garden 107 a 105. La squadra di McMillan parte bene toccando il +10 ad inizio secondo quarto, ma la difesa dei Knicks inizia a salire di colpi ed il margine viene ricucito. Inizia così una gara punto a punto, dove le difese hanno la meglio sugli attacchi, con NY che prova a scappare in chiusura di terzo periodo andando sul 73 a 66, ma venendo immediatamente ripresa dagli ospiti. Anche il quarto periodo va avanti così, fino a quando nel finale viene fuori la classe del campione, con Young che porta avanti i suoi con 2 liberi e replica di Rose dall'altra parte per il 105 pari. La palla che decide il match però ce l'ha in mano il play degli ospiti, che col floater chiude i conti, zittendo anche il pubblico di casa portandosi l'indice verso la bocca. Il numero 11 di Atlanta è anche il migliore realizzatore della gara con 32 punti, ai quali somma 10 assist e 7 rimbalzi, aiutato dai 18 di Bogdanovic ed i 13 di Williams in uscita dal pino. Randle incappa in una serata storta, segno di come McMillan e il suo staff abbiano effettivamente trovato delle contromosse rispetto alle gare di stagione regolare, e chiude con 15 punti e 12 rimbalzi, ma appena 6/23 dal campo, mentre a provare a tirare avanti la carretta sono Burks e Rose, che dalla panchina segnano 27 e 17 punti.
Altra vantaggio del campo che salta ad ovest, vista la vittoria 112-109 di Memphis sul campo di Utah. La squadra di Snyder sembrava però essere padrona della gara in avvio, visto il +12 toccato in apertura di secondo quarto, ma di li in poi si spegne la luce per i Jazz. I Grizzlies infatti escono fuori nella seconda parte del quarto, e guidati da Brooks e Morant sorpassano i padroni di casa, chiudendo il primo tempo avanti di 6. L'inerzia ormai è cambiata, ed i Jazz, ancora senza Mitchell, subiscono l'aggressività degli ospiti, che dopo aver mantenuto il vantaggio nel terzo quarto allungano ad inizio del quarto, portandosi sul +15 a 8 minuti dal termine. Utah prova una rimonta disperata, tornando addirittura a -1 a 6 secondi dal termine, ma l'uscita dal time out di Memphis è perfetta, e Brooks segna il canestro del +3 con i punti 30 e 31 della sua gara. I Jazz si affidano a Bogdanovic per mandare la gara al supplementare, ma la palla non entra, sancendo la fine della gara. Oltre a Brooks, bella gara di Morant con 26 punti, doppia doppia di Valanciunas da 15 e 12 rimbalzi e 14 punti di Anderson per gli ospiti. Per quanto riguarda Utah ora bisognerà vedere se Mitchell riuscirà a giocare gara 2, visto che malgrado i 29 punti di Bogdanovic, i 22+11 assist di Conley ed i 14 di Clarkson - ma con 5 su 16 al tiro e 0/8 da fuori - è palese che con il numero 45 in campo le cose possono essere più facili.
Testo: Andrea Brigati
Comments