NBA: Hawks quarti ad Est, Grizzlies ancora in lotta per i Playoff
- La Pagina Del Cestista
- 5 apr 2021
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Il recap delle partite giocate il giorno di Pasqua in America comincia con le due gare disputate in orari accessibili per noi in Italia.
La sorpresa del matinee arriva da Chicago, dove Brooklyn, priva anche di Harden oltre che del lungodegente Durant, cade a cospetto della squadra di Donovan, che arrivava da sei sconfitte in fila. Termina 115-107, con i due quarti centrali decisivi ai fine della gara; infatti in quelli Brooklyn concede un parziale complessivo di 64-44, che si rivelerà essere fatale ai fini del risultato, visto che i tentativi di rimonta nel quarto periodo vengono puntualmente rintuzzati dai padroni di casa. Non bastano ai Nets 7 uomini in doppia cifra, con la doppia doppia di Irving da 24 e 15 assist ed i 21 di Green a guidare le marcature, visto che dall'altra parte LaVine risponde con 25 punti, ed il tandem europeo composto da Vucevic Satoransky aggiunge due doppie doppie, con 22+13 rimbalzi per il montenegrino e 19+11 assist per il ceco.
Il derby di Los Angeles si risolve a favore dei Clippers, che non si complicano la vita, cosa in cui a volte eccellono, e di fatto chiudono la pratica nel primo tempo, finito avanti di 15 lunghezze sul 53-38. Nel secondo tempo è ordinaria amministrazione per la squadra di Lue, che arriva col vento in poppa alla sirena finale, che recita 104-86 per i suoi. Troppa differenza di qualità a causa delle assenze, e se a ciò si aggiunge anche una serata stortissima per il trio Schroder-Morris-Kuzma che tirano in combinata 9 su 32 la notte è fonda. A salvarsi ci sono solo Harrell con 19, Horton-Tucker con 16 e Gasol con 11 punti, mentre per i Clippers, che tirano col 50% da fuori, 22 punti per Morris, 19 con 10 rimbalzi e 8 assist per Leonard e 16 di George.
Boston vince facilmente contro Charlotte con il punteggio di 116-86, dopo una piccola sofferenza ad inizio gara rimediata da un secondo e terzo quarto da 33 e 40 punti segnati, con l'ultimo periodo di puro garbage time. Tutto il quintetto va in doppia cifra, Tatum in testa a quota 22 con 8 rimbalzi, con Brown e Fournier che ne aggiungono 17 ciascuno. Per gli Hornets, che pagano un prezzo altissimo alle assenze di Ball, Hayward e Monk, appena tre giocatori in doppia cifra, Rozier con 22, Graham a 11 e Bridges a 10.
Memphis approfitta dell'assenza di Embiid, tenuto a riposo nel back to back, per battere Philadelphia a domicilio. Termina 116-100, con i 76ers che arrancano già nel primo tempo chiuso sotto sul 52-42, ed il parziale di 45-29 del terzo periodo da la mazzata finale sulle ambizioni degli uomini di Rivers. I Grizzlies giocano bene di squadra, mandando 7 uomini in doppia cifra con 17 punti di Brooks in testa, seguito dalla doppia doppia di Valanciunas da 16 e 12 rimbalzi e dai 15 di Allen, mentre Phila tira malissimo da fuori - 8 su 34 - con il solo Harris a vedere un po' il canestro con continuità - 21 punti con 8 su 14 dal campo - assieme ai 14 di Milton ed i 10 di Reed.
Gara molto combattuta quella tra Atlanta e Golden State, che si decide nel quarto periodo dopo che nessuna delle due squadre ha avuto un vantaggio di doppia cifra durante l'arco dei 48 minuti. A 7 dal termine Bogdanovic, Snell e Williams con 3 canestri in fila provano a dare lo strappo, ricucito quasi subito dai Warriors che tornano a -2. Williams e Capela però non ci stanno, e ricacciano immediatamente indietro a distanza di sicurezza gli avversari, che provano ancora a non mollare con le triple di Curry e Wiggins, ma dalla lunetta nel finale gli Hawks mantengono la freddezza necessaria per portare a casa la W. Finisce 117-111 per i ragazzi di McMillan, che agguantano così il quarto posto ad est, grazie ad una migliore precisione da fuori - 37% contro il 25% - e ad un enorme mole di tiri liberi, 35 a 15 il computo di quelli a bersaglio, nonostante il passivo di punti segnati in vernice, 62 a 34 per Golden State. Migliori in campo per Atlanta Gallinari e Capela, con due doppie doppie ottenute coi rimbalzi, l'azzurro da 25+10 e lo svizzero da 24+18, aiutati dai 15 di Williams. Ai Warriors invece non bastano i 37 di Curry, i 20 con i 11 rimbalzi di Oubre, i 16 di Wiggins e la classica gara tutto tondo di Green, 11 punti, 11 assist e 7 rimbalzi.
New Orleans fatica più del previsto contro Houston. Infatti, dopo aver condotto le danze per tutto il primo tempo, i ragazzi di Van Gundy subiscono il rientro dei texani nella ripresa. Houston chiude avanti il terzo quarto, e fino 6:34 dal termine rimangono avanti nel punteggio sul 104-100. Qui però arriva il film già visto molte volte nelle partite dei Rockets, ovvero il parziale subito del quarto periodo; in questo caso è un 10-0 che consente a Nola di riprendere la testa della gara per non mollarla più fino al termine. Finisce così 122-115 per i Pelicans, ancora privi di Williamson e Ingram, ma che recuperano Lonzo Ball che fa sentire la sua presenza grazie a 27 punti e 9 assist, con 8 triple - record in carriera - mandate a bersaglio. Oltre a lui ci sono 19 punti di Bledsoe e 18 per Johnson, con le doppie doppie di Hernangomez ed Adams da 15+12 e 12+11. I texani, ancora senza Wall, hanno 26 punti e 8 rimbalzi da Olynyk dal pino, 19 per Tate e 15 più 12 carambole catturate da Wood, con l'aggiunta di 12 a testa per Porter e House.
Partita dai due volti quella tra Denver ed Orlando. I Magic infatti comandano agilmente la gara con il vantaggio stabilmente in doppia cifra fino a 5:28 dal termine del terzo quarto. Qui però inizia la rimonta di Denver, cha manda a segno il parziale di 16-6 che gli consente di tornare a contatto alla sirena dei 36 minuti. La gara si mantiene in equilibrio fino a 3 minuti dalla fine, quando i Nuggets piazzano il break decisivo di 14-5 che chiude le ostilità. Finisce così 119-109 per la squadra del Colorado, che trova nel grande ex della gara Gordon il migliore dei suoi con 24 punti, seguito dai 22 di Murray - fondamentale nell'ultimo parziale - e da Jokic ad un rimbalzo dalla tripla doppia, 17+16+9. Per i Magic invece 19 a testa per Okeke e Ross, 17 per Ennis e 16 a testa per Carter ed Hampton.
Testo: Andrea Brigati
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