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NBA: Orgoglio Warriors, Hawks alla quinta vittoria consecutiva

  • Immagine del redattore: La Pagina Del Cestista
    La Pagina Del Cestista
  • 15 mar 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Il riassunto della notte NBA parte in realtà dalle partite giocate quando da noi era prima serata. Cominciamo da Oklahoma City, dove i Thunder, che recuperano Gilgeous-Alexander rispetto alla sfida con i Knicks, hanno la meglio su Memphis con il punteggio di 128-122. Gli ospiti, dopo un primo tempo equilibrato, acquisiscono un vantaggio in doppia cifra nel terzo quarto in un paio di circostanze, che però sprecano all'inizio degli ultimi 12 minuti, subendo la rimonta dei padroni di casa che prima agganciano, e poi sorpassano i Grizzlies. Okc ha 30 punti dal suo numero 2 e 23+10 rimbalzi dal rookie Pokusevski, mentre a Memphis - che tira il 31% da oltre l'arco contro il 51% degli avversari - non bastano i 22 di Morant ed i 19 di Brooks.

Altra partita della serata era quella tra i Jazz ed i Warriors, con quest'ultimi che sfruttano una serata di pausa della difesa di Utah per assicurarsi la vittoria col risultato finale di 131-119. Golden State fa gara di testa per tutti i 48 minuti, toccando anche il +15 nel terzo quarto, salvo subire la rimonta dei Jazz che arrivano a -1 a 8 minuti dal termine. A quel punto però i Warriors non ci stanno, danno una nuova sgasata e stavolta riescono a staccare definitivamente gli ospiti. Per gli uomini di Steve Kerr, che fanno la differenza nel tiro da fuori, 51% contro il 34% degli ospiti, Curry scrive 32 con 9 assist, aiutato dai 28 di Wiggins con 12-16 dal campo, e la tripla doppia di Green, 11+12+12, con l'apporto fondamentale di Wiseman e Poole dal pino, con 18 e 16 punti a testa, e la buona prova di Mannion, che da sempre più la sensazione di poterci stare bene al piano di sopra. A Utah, che paga la pessima serata al tiro di Bogdanovic, non bastano i 24 di Mitchell, i 23 di Conley, i 21 di Clarkson e la doppia doppia da 24 e 28 rimbalzi di Rudy Gobert.

A Philadelphia i 76ers si sbarazzano agilmente degli Spurs, in una partita che ha avuto una parvenza di equilibrio solo nel primo tempo, con i texani che si mantengono in linea di galleggiamento, salvo poi crollare nei secondi 24 minuti, chiusi con il finale di 134-99 per i padroni di casa. I 76ers, 51% da 3, hanno 23 punti da Harris e 21 da Curry, mentre San Antonio, 19% da fuori, 17 a testa da Eubanks e White.

Quarta vittoria consecutiva per gli Heat, che trovano nel quarto periodo le energie necessarie per superare i Magic col punteggio di 102-97. Orlando infatti fino a 5 minuti dal termine era avanti nel punteggio, dopo aver recuperato lo svantaggio in doppia cifra accumulato nel primo tempo. Miami, che tenta ben 50 triple chiudendo però con il 28% in questa statistica, ha 29 punti e 9 assist da Butler, 18 di Olynyk e 22 in uscita dalla panchina di Herro. I Magic, sempre più sul fondo della Conference, hanno solo due uomini che scollinano oltre quota 30, il solito Vucevic con 38 e 10 rimbalzi ed i 31 di Ross, con il resto dei giocatori della squadra che non va oltre quota 9 punti.

Quinta vittoria in fila per Atlanta, che dopo una partita complicata per tre quarti, accelera negli ultimi 12 minuti battendo Cleveland con il finale di 100-82. Il divario è stato scavato all'inizio dell'ultimo periodo, quando gli uomini di McMillan piazzano un parziale di 12-0 nei primi 3 minuti e mezzo, sfruttando la profondità della propria second unit ora che stan recuperando tutti i giocatori da rotazione. Ottima prova di Collins, 22 e 12 rimbalzi e del Gallo, partito in quintetto, con 20 punti, nonostante un Young molto silenzioso da 14 punti e 6 assist. Per i Cavs ci sono i 15 di Sexton e gli 11 di Garland, in una squadra che chiude col 38% dal campo ed il 26% da fuori.

Passeggiata di salute per i Celtics in quel di Houston, dove i padroni di casa ci provano per i primi 12 minuti terminati sul 38-34 per i biancoverdi, salvo poi cedere di schianto quando Boston alza i giri della difesa. Finisce 134-107 per gli uomini di Stevens, in una gara che apparte il primo quarto è stata poco competitiva. 24 di Brown e 23 di Tatum, più i 16 a testa per Walker e Williams, che aggiunge anche 13 rimbalzi, mentre per la squadra di coach Silas, 16esima sconfitta di fila, ce ne sono di 26 di Oladipo e 21 di Martin.

La prima delle due sorprese di serata è al Target Center di Minneapolis, dove i T-Wolves battono in volata i Blazers con il punteggio di 114-112. Gara in equilibrio di fatto fino al termine, anche se Minnesota ha costruito il vantaggio che è riuscita a portare fino alla sirena nei primi 6 minuti dell'ultimo quarto, andando sul +14 e gestendo il rientro di Portland. Per questa vittoria Minnie deve ringraziare in gran parte Edwards, che ne mette 34, assieme a 15 di Rubio e 14 di Nowell, mentre ai Blazers non bastano i 38 di Lillard, i 21 di Trent ed i 19 di Covington.

Spostiamoci allo United Center di Chicago, dove i Bulls battono i Raptors, ancora decimati per i problemi di covid, con il finale di 118-95. Toronto rimane in contatto fino all'intervallo, ma poi cede nei secondi 24 minuti di gioco, pagando probabilmente la stanchezza dei propri uomini. I padroni di casa mandano 9 giocatori in doppia cifra, guidati dal rookie Williams, che ne mette 23 con 6 rimbalzi, e dal solito LaVine con 15, mentre Toronto manda solo 3 uomini in doppia cifra, Powell con 32, Lowry con 20 e Boucher con 17.

La seconda sorpresa è invece a New Orleans, dove i Pelicans stendono i Clippers con il risultato di 135-115. Nola fa gara di testa per tutti i 48 minuti, partendo forte nei primi 12, resistendo al timido tentativo di rimonta di LA nel secondo quarto, e spezzando definitivamente ogni velleità ospite con il terzo quarto da 43 punti segnati. Per gli uomini di Van Gundy ci sono 27 punti di Williamson, 23 di Ingram e 20 di Ball, mentre ai Clippers, che concedono il 65% dal campo con 38 assist su 53 canestri subiti, ci sono i 23 di Leonard, che ha alzato un po' la voce nel post partita, 18 di Jackson e 15 di George.


Testo: Andrea Brigati

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