NBA: Settima vittoria di fila per i Wizards, Morant guida al successo i Grizzlies
- La Pagina Del Cestista
- 24 apr 2021
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Cominciamo il recap della notte da Atlanta, dove gli Hawks, già privi di Young, devono fare a meno anche di Capela per problemi alla schiena, ma nonostante ciò la squadra di McMillan trova le forze per superare anche questo problema, e batte 118-103 una squadra tosta come Miami. La partita si risolve nel quarto periodo dopo che i primi tre erano stati molto combattuti. Infatti gli Heat incassano un parziale di 10-0 nei primi minuti, e da lì non riusciranno più a recuperare il gap, nonostante i 21 punti di Nunn, i 19 con 7 assist di Butler ed i 16 di Adebayo. Per i padroni di casa, arrivati alla decima vittoria nelle ultime 13, 21 punti con 8 assist per Bogdanovic, 20 con 8 rimbalzi di Collins e 17 punti a testa per Goodwin e Gallinari, con l'azzurro al rientro.
Nella sfida fra chi aveva più assenze tra Brooklyn e Boston ad avere la meglio sono stati i Nets, che riconquistano la vetta ad est, vincenti col punteggio di 109-104. Troppe le 19 palle perse dei Celtics, tra cui una di Smart abbastanza comica finita subito nel mirino di Shaq, ed il conto dei punti i contropiede, ben 32 a 3 per i padroni di casa, per poter pensare alla squadra di Stevens di poter portare a casa la vittoria, nonostante la rimonta finale che stava per concretizzarsi. A fare la differenza inoltre è il maggior tasso di talento nel supporting cast dei Nets, che non pagano il conto della pessima serata al tiro di Irving, 4 su 19 dal campo ma ad un rimbalzo dalla tripla doppia con 15 punti e 11 assist, perché ci pensano Harris con 20 punti, Green con 19 e Brown con 15 a salire di livello, mentre Boston apparte Tatum con 38 punti e 10 rimbalzi, Pritchard con 22 punti e Smart con 19, non ha nessuno capace di andare in doppia cifra, visto che Fournier sbaglia tutti i tiri dal campo e Parker ne mette solo 1 su 5 tentativi.
Vittoria importante per Charlotte, che batte Cleveland 108 a 102 grazie al parziale di 7-0 negli ultimi 3 minuti con il quale scacciano i Cavs dalla loro scia, rimanendo così in piena bagarre per il play-in. In una sera in cui Graham stecca abbastanza pesantemente - 3 su 16 dal campo - ma distribuisce 10 assist, ci pensano Rozier, P.J. Washington e Bridges, quest'ultimo in doppia doppia anche con 10 rimbalzi, a segnarne 25 a testa per portare a casa la W. Ai Cavs, che pagano le 16 palle perse rispetto alle sole 5 dei padroni di casa, non bastano le solite belle performance di Sexton, 28 punti e 7 rimbalzi, e di Garland, 27 punti e 6 assist.
I Clippers vengono via da Houston con una vittoria preziosa, nonostante il terzo quarto da soli 11 punti segnati. Grazie al parziale di 11 a 2 a metà del quarto periodo infatti LA riagguanta la testa della gara per non mollarla più, malgrado i Rockets non mollino la presa fino al termine, con George e Jackson a segnare i liberi della staffa negli ultimi secondi di gioco. Proprio l'ex Pacers è il migliore dei suoi, grazie a 33 punti e 14 rimbalzi, nonostante un 10 su 27 al tiro non propriamente esaltante, seguito dai 19 di Jackson ed i 12 a testa di Zubac e Patterson, mentre per i texani doppie doppie di Wall, 27 punti e 13 assist, e con i rimbalzi per Wood ed Olynyk, rispettivamente 24+19 l'ex Pistons e 23+10 per il canadese.
Washington ha definitivamente ingranato la sesta, e batte Oklahoma City 129 a 109, entrando così nella zona del play-in. Protagonista della serata, manco a dirlo, è il grande ex Westbrook, che infila l'ennesima tripla doppia da 37+11+11 che lo porta a sole 4 lunghezze dal record appartenente a mister "Big O", ovvero Oscar Robertson. Molto fa anche il 56% di squadra nel tiro pesante, al quale partecipano pure Beal con 33 punti e 4/6 da fuori e Raul Neto con 15 e 3/5. Per i Thunder, arrivati ormai alla sconfitta consecutiva numero 13, non bastano i 20 punti a testa di Maledon e Bazley ed i 18 per Dort e Roby.
Nella sfida tra due potenziali MVP tra Curry e Jokic ad avere la meglio è il numero 30 di Golden State, che guida i suoi ad un secondo tempo da 64 punti segnati col quale scavano il gap che Denver non riuscirà più a colmare, complice anche la sfiga che si sta abbattendo sulla squadra, che dopo Murray rischia di dover fare a meno di Barton per qualche tempo, visto che dopo 59 secondi di gara è rimasto a terra per un problema alla gamba destra, non facendo più ritorno in campo. Steph ne mette 32 con 11 su 18 al tiro, seguito dai 23 di Oubre dalla panca ed i 19 di Wiggins, con Green che dimostra una volta in più la sua importanza per la squadra concludendo si con 2 punti, ma catturando 12 rimbalzi e dando via 19 assist. Solo 3 uomini in doppia cifra per i Nuggets, ovvero Porter con 26 punti, Jokic con 19 e Gordon a quota 17.
Gara molto equilibrata quella tra Portland e Memphis, dove ad avere la meglio sono i Grizzlies 130 a 128, costringendo i Blazers alla quarta sconfitta in fila. Sembra si sia un po' rotta la magia del Dame time, visto che Lillard nel finale sbaglia sia un paio di liberi di troppo che un paio di scelte, mentre dall'altra parte Melton e Jaren Jackson sono glaciali dalla lunetta nella girandola degli ultimi secondi. Malgrado ciò il numero 0 è comunque il miglior realizzatore dei suoi con 27 punti, seguito dai 22 di McCollum con 9 rimbalzi e 7 assist e la doppia doppia da 26+17 rimbalzi di Nurkic. Dal canto suo Memphis ha avuto un super Morant da 33 punti e 13 assist, coadiuvato dai 25 di Brooks ed i 23 in uscita dalla panchina di Jackson, che sta ritrovando ritmo dopo l'infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo.
Testo: Andrea Brigati
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