Saddiq Bey - Il volto nuovo dei Pistons
- La Pagina Del Cestista
- 3 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Lo sappiamo, il Draft non è una scienza esatta. La storia della NBA è piena di scelte altissime crollate nel dimenticatoio, così come di scelte anche molto basse che hanno mostrato capacità importanti sul campo.
Saddiq Bey sta nel mezzo dell’ordine: scelto alla 19 dello scorso Draft dai Nets e subito spedito a Detroit.
“Sta nel mezzo” perché la scelta numero 19 non è certo una scelta bassa, ma sicuramente inizia ad essere in una zona del Draft in cui la possibilità di scegliere un giocatore forte, perlomeno per l’impietosa scienza della statistica, si abbassano gradualmente.
Bey entra nella Lega descritto come un’ala molto versatile con braccia lunghe ed istinto cestistico già abbastanza sviluppato dai tempi del College. L’etica del lavoro lo rendono un giocatore facile da allenare: già nella High School ha mostrato volontà di miglioramento in diversi aspetti del gioco, in particolare nella tecnica di tiro, fondamentale nel quale il giocatore nato a Charlotte ha lavorato molto durante l’ultimo anno trascorso ai Villanova Wildcats.
Attualmente, il suo dato statistico secco nel tiro da 3 recita 41.4%, che è una percentuale di tutto rispetto, ma il dato più interessante riguarda la sua percentuale dei tiri da fuori insaccati nell’ultimo quarto. In questo caso, il numero si impenna al 62.8%, indice di un giocatore che sa gestire il tiro in fasi di gioco più tese della norma.
Interessantissimo è un altro dato riguardante gli ultimi minuti delle partite.
Negli ultimi 5 giri di orologio, con Detroit indietro nel punteggio e lontana dalla Little Caesars Arena, l’offensive rating di Bey è 126.7. Per capire meglio il dato, nella stessa identica situazione l’offensive rating di Chris Paul è 127.6, quello di James Harden 128.8. Stiamo parlando di un rookie confrontato con due giocatori dalla grande esperienza e questo valorizza ancor più la statistica di Bey.
Dal punto di vista difensivo, Bey ha una buona visione degli switch, che accoppiata alle braccia lunghe lo rendono un difensore potenzialmente interessante. Detto ciò, la fase difensiva è ancora acerba, soprattutto per quanto riguarda la rapidità di piedi, ma parliamo di un Rookie di 21 anni ai primi mesi in NBA.
I Pistons sono certamente una squadra in cerca di un’identità, che non sta puntando al titolo nel breve termine. Cosa possono fare con (o di) Saddiq Bey è ancora tutto da vedere.
Primariamente è da scoprire cosa può diventare il giocatore della Carolina del Nord. Ha sicuramente una buona stoffa, ma è ancora presto per capire se possa diventare un giocatore veramente forte.
Detroit ha in mano un uomo molto interessante e tutto da sviluppare per aprirsi due possibili strade.
La prima è quella di provare ad investire su Bey e su un core di ragazzi dal buon potenziale comprendente, oltre a Saddiq, Josh Jackson, Killian Hayes e Dennis Smith Jr.
La seconda opzione è quella di vedere come va la stagione e, qualora se ne presentasse l’occasione, mettere sul piatto le buone caratteristiche di Bey scortate da qualche buona pick (Detroit ha scelte al primo turno nei prossimi quattro anni) e cercare di arrivare a qualche giocatore importante.
Per ora la squadra della Motor City deve solo fare una cosa: sedersi e vedere Bey accumulare esperienza.
Testo: Matteo Moggi
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